ITALIA
Il Fatto Quotidiano
L’ex contabile dell’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede interrogato dai pm nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma: “L’Apsa non poteva avere clienti esterni, ma facevamo banca”. E sul Segretario di Stato Tarcisio Bertone: “Gli ho chiesto di mettere ordine, ma non mi ha considerato”
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 ottobre 2013
“Pur non potendo l’Apsa avere clienti esterni, facevamo banca, offrendo ai clienti laici tassi più vantaggiosi rispetto allo Ior”. A dichiararlo è Monsignor Nunzio Scarano, ex contabile dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa). “Io quando sono andato dal cardinal Tarcisio Bertone (Segretario di Stato del Vaticano, ndr) a chiedere di mettere ordine all’interno dell’amministrazione (Apsa, ndr) non sono stato per niente considerato”, continua la sua confessione Scarano.
L’alto prelato è attualmente detenuto in una struttura ospedaliera a seguito dell’inchiesta della procura di Roma sul fallito tentativo di far rientrare illecitamente in Italia 20 milioni di euro. Le dichiarazioni di Scarano su attività finanziarie dell’Apsa emergono dall’interrogatorio del 24 luglio scorso. Il testo è stato depositato insieme agli atti dell’inchiesta, dopo la richiesta del giudizio immediato per l’alto prelato e altri due protagonisti della vicenda – l’operatore finanziario Giovanni Carenzio e l’ex 007 Giovanni Maria Zito. L’udienza è fissata per il 3 dicembre prossimo.
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