ITALY
Meridio News
December 2, 2017
By Dario de Luca
[Google Translate: So much silence and words pronounced with the dropper. In Bronte , the day after Father Pio Guidolin’s arrest , disbelief prevailed among the faithful . Many have been displaced by looking at the picture of the priest ended up in all the newspapers yesterday. Accused, by the magistrates of the prosecutor of Catania, to have carried out sexual abuse on some minors during the assignment in the church of Santa Croce in the district Sant’Agata Village . A period, that in the peripheral parish in the capital of Etna, with different shadows, including that on the economic management of funds. Elements that force the curia to move Guidolinin another location, and for the occasion the church Madonna del Riparo is located, right in Bronte.]
CRONACA – Dalle fine del 2016, e sino a qualche mese fa, il sacerdote accusato di abusi su minorenni era stato inviato dalla curia diocesana nella città del pistacchio. Dove i fedeli si dicono oggi «spiazzati» da quanto scoperchiato dai magistrati. Non diceva messe, soltanto qualche omelia: «Era pure bravo», raccontano
Tanto silenzio e parole pronunciate con il contagocce. A Bronte, il giorno dopo l’arresto di padre Pio Guidolin, tra i fedeli a prevalere è l’incredulità. In tanti sono rimasti spiazzati osservando la foto del sacerdote finita su tutti i giornali nella giornata di ieri. Accusato, dai magistrati della procura di Catania, di avere compiuto abusi sessuali su alcuni minorenni durante l’incarico nella chiesa Santa Croce nel quartiere Villaggio Sant’Agata. Un periodo, quello nella parrocchia periferica nel capoluogo etneo, con diverse ombre, compresa quella sulla gestione economica dei fondi. Elementi che costringono la curia a spostare Guidolin in altra sede, e per l’occasione viene individuata la chiesa Madonna del Riparo, proprio a Bronte. Il religioso arriva nella città del pistacchio a fine 2016 e ci rimane per diversi mesi del 2017.
«Non ha mai celebrato la messa, ma lo vedevo sull’altare», racconta a MeridioNews un fedele, che preferisce rimanere anonimo. Guidolin durante il suo esilio forzato a Bronte è stato affiancato nella chiesa guidata da padre Vincenzo Bonanno, con funzioni di assistente durante le celebrazioni religiose, senza occuparsi di somministrare i sacramenti. «Ha fatto qualche predica, ed era pure bravo. Con un linguaggio giovanile e netto», conclude il parrocchiano. Lungo le strade del centro pedemontano tutti si dicono spiazzati dal coinvolgimento dell’uomo in questa storia ma in pochi hanno davvero voglia di parlare. «È stato ospita a casa mia e non mi sarei mai immaginata una cosa del genere», aggiunge una donna.
Note: This is an Abuse Tracker excerpt. Click the title to view the full text of the original article. If the original article is no longer available, see our News Archive.