ROME
La Repubblica
di MARCO ANSALDO e CORRADO ZUNINO
ROMA – Nel memoriale che monsignor Lucio Vallejo Balda ha consegnato al primo avvocato (poi sostituito) l’8 novembre scorso c’è la confessione dei suoi rapporti, anche carnali, con Francesca Immacolata Chaouqui. Ci sono le sue convinzioni preoccupate: “Lei era dei servizi segreti, aveva dietro Bisignani”. E c’è il racconto di tutti gli amici importanti della pierre assurta a commissario delle finanze del Vaticano per volontà di Papa Bergoglio.
I GIORNI DELLA TENTAZIONE
“Io non potevo cedere… Avevo sempre il Papa davanti agli occhi che parlava della sacralità delle donne sposate e del matrimonio “, si tormenta monsignore. È il momento più drammatico della confessione a proposito del suo rapporto con la Chaouqui, uno dei commissari alle finanze della Santa Sede.
Sono trascorsi sei giorni dal suo arresto e monsignore detta il suo memoriale sulla diffusione delle carte segrete della Prefettura economica di cui era il segretario. “Repubblica” presenta questo documento mentre oggi, al processo sul caso Vatileaks, sia il monsignore spagnolo sia la pierre cosentina saranno interrogati dalla Corte. Sul tavolo, una prima importante decisione presa nei giorni scorsi: il rifiuto da parte della corte della richiesta avanzata dal legale d’ufficio di Balda (tutti gli imputati di questo processo presso la Santa Sede non hanno avvocati di fiducia) di sottoporre il suo assistito a una perizia psichiatrica.
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