Arcivescovo arrestato, l’indagine sui complici estesa a tutto il mondo

CITTA’ DEL VATICANO
La Stampa

The investigation of former nuncio Jozef Wesolowski has expanded into Puerto Rico. The former archbishop, who has been under house arrest at the Vatican, allegedly protected priest Colon Otero, who is accused of sexually abusing minors in Arecibo.]

GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO

Si allarga a Porto Rico l’inchiesta sull’arcivescovo pedofilo, già ridotto allo stato laicale dall’ex Sant’Uffizio e adesso in attesa del giudizio penale. Nell’isola caraibica, Josef Wesolowski, da cinque giorni agli arresti domiciliari in Vaticano, è sotto inchiesta per altri abusi su minori, oltre a quelli commessi nella Repubblica Domenicana che hanno portato al suo arresto. Inoltre a Porto Rico l’ex ambasciatore papale avrebbe protetto un sacerdote, Colón Otero, accusato di abusi sessuali su minori nella città di Arecibo.

Una vera e propria rete di sacerdoti finiti negli ultimi tre anni nella rete della giustizia (Tomás Pagán, Andrés Dávila, Edwin Mercado, Pedro Hernández, Efraín Montesino) che avrebbero trovato coperture nell’ex nunzio. Nel pieno del caso Wesolowski, il Pontefice evoca l’insidia del male nella Chiesa, nella nave di Pietro «sballottata dalle onde». Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti vaticani non ci sono solo le vicende attribuite a Wesolowski durante la sua permanenza a Santo Domingo, dal gennaio 2008 all’agosto dello scorso anno. Al setaccio vengono passati anche gli anni in cui il 66enne presule polacco ha prestato la propria opera in numerose missioni diplomatiche in Africa meridionale, Costa Rica, Giappone, Svizzera, India e Danimarca, quindi come nunzio apostolico in Bolivia, dal 1999 al 2002, e nei Paesi ex-sovietici dell’Asia centrale (Kazakhstan, Tagikistan, Kirghizistan e Uzbekistan), dal 2002 al 2008, quando infine è approdato alla nunziatura della Repubblica Dominicana. Il mirino è puntato sulle precedenti permanenze dell’ex diplomatico vaticano, acquisendo informazioni per verificare la possibilità altri casi di abuso. Il Pontefice vuole vederci chiaro sui motivi dei continui trasferimenti di sede diplomatica dell’ex nunzio e su quali coperture all’interno delle gerarchie ecclesiastiche gli avevano consentito di restare a piede libero fino ad oggi.

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