Scarano e la sua missione nel “gregge”

CITTA DEL VATICANO
Il Mattino

Era il 2005 quando monsignor Nunzio Scarano lasciò il «gregge» sostenendo la dichiarazione di obbedienza alla Curia di Salerno, che l’allora vescovo Gerardo Pierro, impose a tutti i «pascoliani».

Scarano, che già allora era in Vaticano, in servizio presso l’Apsa, si dichiarò subito dalla parte del vescovo, pronto a fare da intermediario per ricucire lo strappo con la chiesa salernitana. Il presule, ora in carcere a Regina Coeli con l’accusa di corruzione e indagato a Salerno per riciclaggio, faceva parte di quel gruppo di sacerdoti, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, in un primo momento destinatari della fiducia dell’allora capo della Chiesa salernitana, ritenuti i punti nevralgici del governo curiale.

Portabandiera del «gregge», l’allora responsabile della Caritas diocesana, Franco Fedullo, il quale (invece) non firmò alcuna dichiarazione di obbedienza a Pierro.

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