ITALIA
Wall Street Italia
ROMA (WSI) – “I filmati hard di festini in Vaticano sono conservati nella cassaforte di un notaio di Lugano. Me lo ha raccontato un imprenditore che lavora con la Santa Sede e io ho portato tutte le carte ai giudici”.
Parla Francesco Zanardi, presidente della “Rete abuso”, un’associazione italiana che ha raccolto negli anni decine e decine di denunce di giovani vittime di sacerdoti e che le ha puntualmente girate alla polizia.
Due anni fa da Zanardi si è presentato un imprenditore. E gli ha raccontato una storia di festini e adescamenti di ragazzi. Di fatti scabrosi accaduti dentro le mura della Santa Sede. “Ho preso il suo racconto con le pinze, inizialmente con molta diffidenza – racconta Zanardi -. Perché venire da me e perché dirmi quelle cose orribili? Mi ha risposto d’essere rimasto disgustato da quel mondo e che voleva uscire da un giro in cui era stato introdotto da un noto manager vicino alla Santa Sede. Erano i giorni in cui si parlava del Corvo in Vaticano. Ho capito, però, che qualcosa di vero c’era”.
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