Santa anarchia, quante correnti vogliono controllare il Vaticano
By Di Emiliano Fittipaldi
L'Espresso
July 14, 2016
http://espresso.repubblica.it/archivio/2016/07/14/news/santa-anarchia-quante-correnti-vogliono-controllare-il-vaticano-1.277359?ref=HEF_RULLO
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Emiliano Fittipaldi |
[Anarchy at the Vatican. How many groups want to control the Vatican?]
Il processo ai giornalisti sul vatiLeaks si è rivelato un autogol per la Chiesa. Ed ha anche messo in mostra le divisioni e le spaccature tra i Cardinali. Di cui Papa Francesco non sembra volersi occupare. Ecco da chi sono composte le varie cordate
Se il primo aveva delegato ogni potere nelle mani di Bertone e il secondo, grazie anche a un regno durato 27 anni, aveva creato un blocco granitico di fedelissimi, oggi i "generali" del papa, dal segretario di Stato Pietro Parolin al prefetto della Segreteria dell'Economia George Pell, non compongono uno schieramento omogeneo, ma sembrano andare - sul piano gestionale e a volte dottrinario - ognuno per conto proprio.
Soprattutto, Francesco non tollera sconfinamenti di campo, limitando la loro azione su competenze specifiche e ruoli ben circoscritti. Con il rischio, però, che improvvisi scontri si trasformino in guerre furibonde modifichino i traballanti equilibri interni.
Se la gestione di Vatileaks, con la scelta di processare due giornalisti poi scagionati, è stata considerata fallimentare (sul banco degli imputati è finito il sostituto Angelo Becciu, regista dell'intera operazione), nelle ultime settimane in Vaticano il caos regna sovrano.
Sono molti i dossier aperti che rischiano di far passare notti insonni al nuovo capo della comunicazione Greg Burke, che sostituirà padre Federico Lombardi. Dall'inchiesta penale sull'attico di Bertone (dopo la rivelazione di documenti e lettere che inchiodano il cardinale alle sue responsabilità la causa contro l'ex braccio destro di Bertone, Giuseppe Profiti, sembra essere stata congelata) alla battaglia tra Pell e il presidente dell'Apsa Domenico Calcagno, che è riuscito a convincere il papa a lasciare al suo ente la gestione e la proprietà dell'immenso patrimonio finanziario e immobiliare.
Tra tutti i fronti aperti quello che preoccupa molti è, come sempre, quello della riforma economica e della trasparenza: qualche giorno fa, dopo le proteste del papa rosso Fernando Filoni, è stato modificato un contratto con la società di revisione PwC (molti prefetti temevano che gli esperti americani potessero mettere il naso dappertutto senza nemmeno chiedere il permesso). Pell, che aveva firmato la prima bozza dell'accordo, ha fatto filtrare tutta la sua stizza, e ha promesso che la battaglia è persa, ma la partita tutta da giocare.
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