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Francesco
Zanardi: «bergoglio Ignavo Coi Preti Pedofili»
Lettera 43 February 8, 2014 http://www.lettera43.it/cronaca/francesco-zanardi-bergoglio-ignavo-coi-preti-pedofili_43675121646.htm
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Francesco Zanardi a Città
del Vaticano. Indossa una maglietta con stampata la foto del
prete che lo ha stuprato. |
[Summary: What has the pope done against abuses by the
clergy? Nothing. Francesco Zanaardi was molested by a priest when
he was 11. The church does not denounced the abusers but
relocated them.] Chissà se durante la funzione liturgica, quando la
litania del Confiteor si alza fino alle volte vaticane,
i cardinali mettono l'accento sull'ultima parola: «Confesso a Dio
padre e voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole,
opere e omissioni».
E di omissioni, secondo il rapporto del Comitato Onu sui diritti dei
bambini presentato il 5 febbraio a Ginevra, il Vaticano ne ha
compiute molte: «Non ha riconosciuto la portata dei crimini
commessi, non ha adottato le misure necessarie per affrontare i
casi di abusi sessuali su minori e per proteggere i bambini». Ha
invece usato «politiche e pratiche» che hanno permesso la
prosecuzione delle violenze e favorito l'impunità degli autori.
LA CHIESA, UN MURO DI GOMMA. «Chi
denuncia i crimini dei sacerdoti si trova di fronte a un muro di
gomma», si è sfogato con Lettera43.it Francesco Zanardi,
vittima di un prete pedofilo all'inizio degli Anni 80, oggi
attivista gay e fondatore dell'associazione L'abuso.
La sua organizzazione raccoglie le denunce, assiste chi
ha subito violenze e mantiene i contatti con le
all'organizzazioni all'estero.
«Quando abbiamo iniziato a confrontarci a livello
internazionale», racconta, «è emerso che il metodo utilizzato
dalla Chiesa in molti casi era lo stesso: spostare i sacerdoti, e
addirittura affidare loro comunità di ragazzi in difficoltà,
magari orfani».
MOLESTATO IN PARROCCHIA. La sua storia
è esemplare. Nel 1982 fu molestato da un prete, Nello Giraudo,
quando aveva 12 anni, ma trovò la forza di denunciarlo solo nel
2008.
Si rivolse ai responsabili della diocesi, scoprendo che
la pericolosità del suo carnefice era già nota dal 1980. Il
sacerdote si era persino autodenunciato nel 2002, ma la sua
riduzione allo Stato laicale è stata chiesta solo nel 2010, dopo
che contro di lui era intervenuta la magistratura.
Zanardi si dovuto scontrare con l'omertà di tre vescovi
che si sono succeduti alla guida dell'episcopato di Savona: da
Dante Lanfranconi, oggi a Cremona e vicepresidente della
conferenza episcopale lombarda, a quello attuale, Vittorio Lupi,
passando per il potentissimo Domenico Calcagno, oggi cardinale,
che papa Francesco ha appena licenziato dalla commissione di
vigilanza sullo Ior dopo appena un anno di servizio.
Proprio Calcagno segnalò il caso di Giraudo alla
Congregazione per la dottrina della fede nel 2003. A ricevere il
dossier c'era Joseph Ratzinger, pronto di lì a due anni a
diventare papa Benedetto XVI.
LA RESPONSABILITÀ DEI VESCOVI. Anche
Zanardi gli scrisse, nella sua continua lotta contro l'ignavia
del clero. E si è persino presentato in Vaticano indossando una
t-shirt con la faccia del prete che lo ha violentato.
Sulle intenzioni del pontefice argentino si illude poco:
«Ha coperto criminali con lo stesso atteggiamento dei suoi
precursori». Ma crede comunque nella giustizia. È grazie alla sua
denuncia che è scattata la prima indagine in Italia contro un
vescovo, Lanfranconi, accusato di aver coperto gli abusi sessuali
del molestatore di Zanardi. Ora vorrebbe esportare il modello in
tutta Italia: «Stiamo provando a far passare il principio per cui
i vescovi devono rispondere di ciò che avviene nella loro
diocesi».
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