| " Accuse Di Pedofilia, Processo Al Sacerdote"
IL Secolo Xix
March 9, 2013
http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2013/03/07/AP4wErwE-sacerdote_processo_pedofilia.shtml
Savona - La Chiesa savonese ha annunciato l’immediata apertura di un procedimento di diritto canonico nei confronti del prete del seminario accusato da un ex seminarista di violenza sessuale su minore. È stato lo stesso vescovo Vittorio Lupi, in pellegrinaggio in Terra Santa, a dettare la strada da seguire dopo l’intervista choc rilasciata al Secolo XIX dal savonese violentato dal prete e dopo il deposito di ieri in diocesi di una lettera della stessa vittima.
La svolta è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri al termine di consultazioni telefoniche tra il vescovo Lupi e l’ordinario diocesano don Antonio Ferri al quale è stato dato mandato di prendere in carico la situazione per arrivare ad una soluzione della vicenda. Sul caso dell’ex seminarista abusato e degli abusi su almeno un altro compagno di camerata, la procura non ha ancora deciso il da farsi.
Il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro ha preso atto delle dichiarazioni della presunta vittima e non è escluso che nei prossimi giorni possa decidere di convocarla a palazzo per ascoltare dalla sua viva voce la versione dei fatti. Se dal punto di vista penale la vicenda non sembra in grado di spostare di una virgola la posizione del prete accusato di pedofilia, torna però alla luce una situazione delicata vissuta negli anni ‘70 e ‘80 nell’ambito della chiesa cattolica.
Ma secondo i dettami imposti da Benedetto XVI e fatti propri dal vescovo Vittorio Lupi, la diocesi savonese sembra decisa ad usare il pugno di ferro nei confronti di quei preti che non hanno esercitato «il loro ministero con fede, impegno e correttezza». L’annuncio, quindi, di un procedimento canonico nei confronti del prete accusato di pedofilia, è un passo importante e segue quelli adottati nei confronti di altri parroci coinvolti in casi del genere e costretti allo stato laicale.
Si tratta di Nello Giraudo e Giorgio Barbacini, entrambi condannati dalla giustizia italiana per pedofilia, mentre don Carlo Rebagliati è stato costretto a dismettere l’abito talare nonostante il procedimento nei suoi confronti per favoreggiamento della prostituzione fosse ancora in corso e terminato con l’archiviazione da parte del gip su richiesta del pubblico ministero Giovanni Battista Ferro.
E Carlo Rebagliati se n’è andato qualche mese fa senza poter essere riabilitato, se non dopo la sua morte, con un funerale al quale hanno partecipato una decina di sacerdoti, tra cui monsignor Lupi ed Antonio Ferri. Uno “spretamento” contestato dagli stessi parrocchiani di Spotorno che nel corso della funzione funebre hanno usato parole pesanti nei confronti di chi ha spinto per quella decisione.
Se il caso di Franco Briano non ha interessato la chiesa, in quanto laico, la vicenda del prete accusato da S. D., cinquantenne savonese e abusato in seminario tra il ‘74 e il ‘75, sembra aver mosso i vertici della giustizia ecclesiastica che ha annunciato «massima severità e trasparenza» in caso le accuse si rivelassero fondate.
C’è poi da valutare le posizione di don Andrea Giusto che venne informato delle presunte violenze e non diede seguito alle denunce del ragazzino. Insomma un clima di poca trasparenza che ha portato alla rovina di decine di vite umane. Giovani, all’epoca bambini, in molti casi diventati affermati professionisti, che si sono ritrovati all’improvviso di fronte ad una terribile verità ed ai quali nessuno, fino ad ora, ha chiesto scusa.
Sono proprio loro le vere vittime di tutta questa vicenda esplosa con effetti devastanti dopo le denunce e gli esposti di Francesco Zanardi, attuale paladino della lotta ai pedofili nel mondo della chiesa, e in passato vittima egli stesso degli abusi.
|