| Vaticano: «un Cardinale Dietro IL Corvo»
IL Messaggero
May 28, 2012
www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/vaticano_un_cardinale_dietro_il_corvo/notizie/198896.shtml
CITTA' DEL VATICANO - Al di là di Porta Sant'Anna tutto scorre come se apparentemente non stesse capitando niente di speciale. Frotte di turisti che vanno e vengono, le guardie svizzere che si fannofotografare dai giapponesi, il solito traffico di auto targate Scv che entrano ed escono dal confine. Eppure lassù, nell'Appartamento, quello con la A maiuscola, tutti gli sviluppi, anche minimi che stanno emergendo dalla più grave inchiesta che sia mai capitata in tempi recenti vengono seguiti con estrema attenzione.
Per ora in carcere c'è solo Paolo Gabriele, un uomo semplice sul quale pesano sospetti terribili. E' il bandolo della matassa, il terminale, magari inconsapevole, di una filiera che porta in alto. A questo punto gli inquirenti non escludono nemmeno un cardinale. Per questo gli sforzi investigativi sono concentrati sul maggiordomo, sul suo passato, si passano a setaccio i suoi conti correnti e quelli dei familiari. Si cerca di capire a chi era diretta quella miniera di carte sottratte al Papa, pazientemente riprodotte e meticolosamente catalogate dopo che erano transitate su una delle scrivanie ritenute più sicure al mondo. E pensare che in pochissimi sono ammessi in quella stanza dall'atmosfera rarefatta.
Don Georg, il fidato segretario tedesco, è la persona che per conto di Benedetto XVI fa da collegamento con la Segreteria di Stato, i tre cardinali 007, i magistrati e la Gendarmeria, raccogliendo le informazioni, prendendo appunti sulle novità emerse dagli interrogatori per poi trasferirle al Papa. Si dice che - anche nelle ultime ore - siano state ascoltate altre persone ritenute informate dei fatti. Sarebbero prelati che lavorano in curia. Dopo la deposizione sono stati fatti andare via. Non c'entravano in questa storia anche se si pensava potessero fornire elementi utili a comporre un puzzle complicato in cui si intrecciano lotte di potere nel collegio cardinalizio e, probabilmente, vecchi conti in sospeso. Ieri per esempio, non è sfuggito che alla solenne messa della Pentecoste mancavano il decano del collegio cardinalizio, Sodano, e il cardinale Re, entrambi parte della vecchia guardia, e in aperto contrasto con Bertone. Assenze singolari vista la circostanza. Forse è anche per questo che nel tam tam delle indiscrezioni si è fatta strada la voce del cardinale. Il livello superiore. Benché al momento siano solo illazioni senza alcun riscontro. Tuttavia non è un caso se il Papa, tre settimane fa, ha nominato a tambur battente una commissione d'inchiesta formata da tre cardinali, nelle persone di Tomko, Herranz e De Giorgi. In virtù del loro status cardinalizio potrebbero intervenire senza problemi davanti al caso di un sospettato eccellentissimo, magari provvisto di berretta rossa. Resta però ancora avvolta nel mistero la domanda numero uno: come e perché, anche in passato, troppe carte sono finite in mano a Nuzzi, uno stimato giornalista di giudiziaria ma totalmente a digiuno di cose di Chiesa e con ben pochi legami con gli ecclesiastici? E qui entrano in gioco non ben precisati ambienti esterni al Vaticano. C'entra la politica? Il riferimento di Angelo Bagnasco (interpellato a Genova proprio sull'ultimo scandalo vaticano) al «male che esiste nel cuore degli uomini» non è passato inosservato.
Sul tappeto resta tanta amarezza. Gli amici di Paolo Gabriele sono sgomenti. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazza vaticana scomparsa nel 1983, lo conosceva benissimo. Erano vicini di casa. «Una brava persona. Ci è stato molto vicino, a noi e al nostro dolore». Nel frattempo il caso del maggiordomo finisce in Parlamento. Un deputato del Pd, Dario Ginefra, ha chiesto alla Farnesina di dare alla vicenda la medesima attenzione riservata ai marò trattenuti in India perché all'ex maggiordomo del Papa, in isolamento assoluto, è negato ogni contatto coi familiari. «Non ci dovrebbero essere zone off-limit per l'affermazione del diritto internazionale sui diritti umani».
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