| Cei E Pedofilia: IL Documento
La Stampa
May 22, 2012
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=196&ID_articolo=1665&ID_sezione=396
Secondo quanto previsto dall'attuale legislazione italiana e dagli accordi concordatari, ''i vescovi sono esonerati dall'obbligo di deporre o di esibire documenti in merito a quanto conosciuto o detenuto per ragioni del proprio ministero''. E' quanto si legge nelle ''Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici'' presentate oggi in Vaticano dal segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata. ''Nell'ordinamento italiano - si spiega - il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale ne' di incaricato di pubblico servizio, non ha l'obbligo giuridico di denunciare all'autorita giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti'' di abuso sessuale da parte del clero.
Quindi si specifica: ''eventuali informazioni o atti concernenti un procedimento giudiziario canonico possono essere richiesti dall'autorita giudiziaria dello Stato, ma non possono costituire oggetto di un ordine di esibizione o di sequestro''. Ancora si precisa che ''rimane ferma l'inviolabilita dell'archivio segreto del vescovo'', anche in questo caso ''devono ritenersi sottratti a ordine di esibizione o sequestro anche registri e archivi salva la comunicazione volontaria di singole informazioni''. Si afferma inoltre che ''nessuna responsabilita, diretta o indiretta, per gli eventuali abusi sussiste in capo alla Santa Sede o alla Conferenza episcopale italiana''. Infine si mette in luce che, comunque, ''risultera importante la cooperazione del vescovo con le autorita civili, nell'ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria e civile''.
Malgrado l'assenza dell'obbligo di denuncia per i preti pedofili da parte dei vescovi, affermata nelle ''Linee guida'' della Cei sui casi di abusi su minori, il segretario generale dei vescovi, mons. Mariano Crociata, presentando il documento ai giornalisti ha rassicurato che, su questo tema, ''la cooperazione con la magistratura e un fatto ordinario''. ''E' chiaro a tutti noi vescovi - ha spiegato con mons. Crociata - che bisogna collaborare con le autorita civili'' ma, ha aggiunto, ''cio non vuol dire che noi si possa operare in modo difforme da quanto prevede la legislazione''. ''I vescovi - ha detto il presule - hanno sviluppato una cooperazione davvero ordinaria con i magistrati italiani. Auspico che si sviluppi a tutti i livelli nelle nostre collettivita, perche casi di abuso sui minori purtroppo sono numerosi in tanti ambienti''. ''Da parte nostra - ha assicurato - e in atto e c'e la massima collaborazione con i giudici''. Quando viene a sapere di un caso di abuso, ha spiegato il segretario della Cei, il vescovo ''puo incoraggiare le vittime a rivolgersi alla magistratura''. La Cei ha scelto di non creare, come avvenuto in altri Paesi, la figura di un vescovo responsabile a livello nazionale per il dossier abusi. Per mons. Crociata, ''in Italia non c'e bisogno di un'autorita terza per seguire questi casi, il vescovo e responsabile di tutto nella propria diocesi anche in questo campo''.
Presentando le linee guida per i casi di abuso da parte del clero, il Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha spiegato stamattina, durante una conferenza stampa in Vaticano, che in Italia i casi di pedofilia da parte di chierici fino ad ora registrati sono 135 nel periodo che va dal 2000 al 2011. Per quanto riguarda i procedimenti oggetto dell'intervento della congregazione per la dottrina della fede, ''ci sono state - ha detto monsignor Crociata - 53 condanne, 4 assolti e altri casi in istruttoria''. Sono invece ''77 le denunce alla magistratura: di queste due le condanne in primo grado, 17 in secondo, 21 sono i patteggiamenti, 5 gli assolti e 12 i casi archiviati''.
|