| Don Seppia Testimone Contro L’amico
Il Secolo XIX
January 13, 2012
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/13/AOfLrlfB-processo_testimone_seppia.shtml
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Tribunale di Genova
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Genova - Dopo aver condiviso i segreti piu inconfessabili, si ritroveranno in aula, uno contro l’altro. Don Riccardo Seppia, 51 anni, ex parroco di Sestri travolto dallo scandalo su minori e cocaina, testimoniera contro il suo sodale Emanuele Alfano, 24 anni, accusato di prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Lo ha deciso il giudice Nicoletta Cardino, nel corso della prima udienza del processo all’ex seminarista, che seguira una strada parallela a quello in cui Seppia e imputato.
In qualita di testimone, seppur assistito dall’avvocato difensore Paolo Bonanni, il parroco sara tenuto a dire la verita e non potra avvalersi della facolta di non rispondere. L’apertura del dibattimento e stata anche l’occasione per scoprire la strategia processuale della difesa di Alfano. Il legale Alberto Caselli La Peschi (rimasto formalmente l’unico difensore dopo l’uscita di scena di Andrea Trucchi) ha richiesto una perizia psichiatrica per il suo cliente. L’incarico verra affidato il 24 gennaio. L’obiettivo e quello di ottenere almeno una parziale infermita (e dunque uno sconto di pena, in caso di un’eventuale condanna). C’e un’altra novita che emerge dall’udienza di ieri, nel corso della quale si e costituito parte civile il diciassettenne di nazionalita marocchina che avrebbe messo in contatto don Seppia con un altro coetaneo di origini albanese che viveva con lui nella stessa casa famiglia. Alfano non si e presentato alla prima udienza ed e tuttora detenuto nel carcere di Marassi. Il processo, su decisione del tribunale, si svolgera a porte chiuse.
Il prossimo 14 febbraio invece si aprira il processo parallelo a don Riccardo che ha scelto invece il rito abbreviato, una formula che gli garantira in caso di condanna un terzo di sconto sull’eventuale pena. Seppia e tutt’ora rinchiuso nel carcere di Sanremo, nella sezione speciale riservata ai sex offenders, dove era stato trasferito per motivi di sicurezza. Il caso era deflagrato lo scorso 13 maggio, quando i carabinieri del Nas di Milano, coordinati dal pm Stefano Puppo, avevano arrestato il parroco della chiesa di Santo Spirito, a cui erano arrivati indagando sullo spaccio di doping e cocaina in alcune palestre milanesi. Nel corso delle intercettazioni telefoniche erano emerse anche possibili reati a sfondo sessuale, in particolare l’approccio che il prete stava tentando con un suo chierichetto di 15 anni, un episodio di cui discuteva con Alfano.
Il feeling fra i due si e definitivamente rotto a settembre, quando l’ex seminarista ha chiesto di essere interrogato una terza volta e ha messo a verbale di aver subito degli abusi da don Seppia da ragazzino, quando era suo chierichetto: «Avvenne tutto durante una benedizione. Uscimmo da un appartamento di Sestri ed entrammo insieme nell’ascensore. Fu in questo momento che don Riccardo mi molesto. Ricordo la sua mano nelle mie parti intime. E un episodio che mi ha segnato per sempre». Alfano dovra comparire anche di fronte al tribunale di Palermo, per aver adescato un quattordicenne di fronte al sagrato di una chiesa, e aver consumato con lui un rapporto sessuale a pagamento
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