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  Don Seppia, Incroci Tragici L'Amico Prete Morì Di AIDS

By Marco Preve
LA Repubblica
June 16, 2011

http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/06/16/news/don_seppia_incroci_tragici_l_amico_prete_mor_di_aids-17773931/


Un sacerdote molto conosciuto nel ponente cittadino è deceduto nel 2009 per le conseguenze dell´Aids. Dalle carte dell´indagine su don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente in carcere per le sue intemperanze sessuali e la sua dipendenza dalla cocaina, emerge un´altra tragica vicenda umana che conferma come le problematiche sessuali all´interno della Chiesa siano assai più diffuse rispetto a quanto trapeli ufficialmente.

Il nome di don P. compare anche nei verbali di interrogatorio sia di don Seppia che di Emanuele Alfano, l´ex seminarista finito in carcere per induzione alla prostituzione minorile e per abusi sessuali nei confronti di un tredicenne.

Pur essendo omosessuale, don P. non avrebbe mai avuto alcun tipo di relazione sentimentale con don Seppia. Particolare importante perché quest´ultimo ha ammesso di essere sieropositivo dal 2003 davanti al pm Stefano Puppo, ma ha spiegato di non aver mai tenuto comportamenti sessuali rischiosi con i suoi eventuali partner.

I due erano solo grandi amici, per il parroco di Sestri don P. era una sorta di confessore.

Quando il pm nell´interrogatorio del 21 maggio chiede a Seppia perché non abbia mai confidato ai superiori sia le sue pulsioni sessuali che la sua dipendenza dalla droga, l´indagato risponde: «Ho sempre avuto paura. Ne parlavo con un mio collega, un mio carissimo amico, don P. che è deceduto due anni fa. Parlavo che avevo fatto uso di droga e che avevo queste pulsioni di prendere e di andare, gli dicevo "non ce la faccio devo andare", e andavo».

Nulla di più sulle cause della morte. Si sa, però, che don P., che aveva una cinquantina d´anni ed era anche stato cappellano di un´importante struttura cittadina, è deceduto nel 2009 nel reparto infettivi di un ospedale cittadino dove era ricoverato come malato di Aids.

Di lui parla, incidentalmente, anche Emanuele Alfano nel suo interrogatorio del 20 maggio, quando il pm gli chiede della sua frequentazione della casa di campagna a Vallenzona, una frazione di Vobbia della famiglia di don Seppia. «Ci sono stato solamente una volta - ricorda l´ex seminarista - quando era ancora vivo don P., quell´ultima cena lì...un mese prima che don P. morisse».

Sempre Alfano, come ulteriore conferma dell´amicizia che univa don Seppia a don P., rievoca un particolare relativo alla vicenda della sua espulsione dal seminario di Genova per omosessualità e immaturità a cui seguì il suo tentativo di entrare in quello di Albenga accompagnato da don Seppia. «Sì - dice Alfano - e c´era anche don P. Va beh, però lui adesso appunto non può più testimoniare... poi di fatto il colloquio si è concluso con un nulla di fatto perché il vescovo di Albenga mi ha ricoperto di complimenti ma mi ha detto "guarda, la causa vera non sei tu, è... è chi ti dimette che non posso... non posso mettermi contro un cardinale, perdipiù Bagnasco"».

 
 

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