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  Genova, Insulti E Minacce Sulla Chiesa Di Don Seppia: " I Bambini Non Si Toccano"

TGCOM
May 22, 2011

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo1010229.shtml


10:42 - Nuove scritte sulla facciata della chiesa dello Spirito Santo contro don Riccardo Seppia, il parroco arrestato per pedofilia. "Infame di m..., infame bastardo, i bambini non si toccano", sono le scritte realizzate con la vernice spray di colore blu. Ignoti le hanno realizzate nella notte. Già nei giorni scorsi la stessa chiesa era stata teatro di altre scritte, poi ricoperte. E anche queste ultime sono state subito rimosse.

La facciata della chiesa era da poco stata ridipinta dopo che già nei giorni scorsi era stata imbrattata di scritte contro il sacerdote, sospeso dalla Curia dopo l'arresto e interrogato sabato per oltre cinque ore dai magistrati che indagano sulla vicenda.

"Solo giochi erotici al telefono, mai sesso"

E proprio don Seppia, ai magistrati, ha respinto le accuse per "ridimensionare sia gli abusi che gli episodi di cessione di stupefacenti" dice il suo avvocato Paolo Bonanni, che ha visto il suo assistito "motivato, orientato, sereno". In realtà il clima che si respira all'interno del carcere Mazzeo non è dei migliori visto che il sacerdote non esce nemmeno per il suo periodo di aria proprio per paura.

Ha paura don Seppia, ma risponde al pm che gli contesta la vicenda del chierichetto abusato: "L'episodio - ha detto l'avvocato Bonanni - è stato ridimensionato e non solo per le dichiarazioni del parroco". Sembra infatti che il chierichetto abbia detto agli inquirenti di non esser stato baciato ma 'soltanto' palpato. Da un punto di vista penale, la sostanza non cambia. Don Seppia parla e ridefinisce quegli sms osceni, quelle parole morbose, riclassificandoli non come messaggi perversi nè come blasfemie intollerabili ma come "giochi erotici. Mi eccitava parlare così".

Fedeli increduli

Agli occhi della maggior parte dei suoi parrocchiani era "una bravissima persona e un prete irreprensibile". Gli abitanti del quartiere di Sestri Ponente, a Genova, che frequentano la chiesa dello Spirito Santo si interrogano sul vero volto di don Riccardo Seppia. "Cosa volete che vi dica? Siamo sconvolti", commenta un uomo davanti agli insulti scritti nella notte sulla facciata della parrocchia.

"Ma vi sembra possibile tutto questo? - aggiunge indicando proprio quelle scritte - . La nostra comunità è ferita - sottolinea - e questi insulti non ci fanno certo piacere". "Perché non li vanno a scrivere davanti al carcere, dove è detenuto? Noi cosa c'entriamo con tutto questo", afferma un'altra fedele con la voce alterata dalla rabbia e dal dolore di un quartiere che non trova pace. "Io sono nata qui e, anche se ora abito da un'altra parte - spiega una donna - sono venuta alla Messa per partecipare alla sofferenza di questa comunità".

 
 

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