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	PM Disposti a Sbloccare I 23 Milioni Dello Ior: «ma Spieghino I Conti» Corriere Della Sera September 24, 2010 http://archiviostorico.corriere.it/2010/settembre/23/disposti_sbloccare_milioni_dello_Ior_co_9_100923021.shtml Adesso l' obiettivo e accertare a chi fossero destinati i 23 milioni sequestrati. E per quale motivo lo Ior abbia tentato di trasferirli alla JP Morgan a Francoforte e alla Banca del Fucino a Roma. Per chiarire i dettagli della transazione, bloccata perche non sarebbero state rispettate le norme antiriciclaggio, la procura non esclude di interrogare i vertici della banca vaticana: il presidente, Ettore Gotti Tedeschi, e il direttore generale, Paolo Cipriani, indagati per la violazione di due articoli del decreto del 2007. Regole severe che, nei casi piu gravi, prevedono una pena fino a tre anni e un multa fino a 50 mila euro. Il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Stefano Rocco Fava convocheranno i responsabili dello Ior «se sara necessario». Cioe in base agli sviluppi dell' inchiesta. Intanto hanno interrogato, come testimoni, i dirigenti del Credito Artigiano, che il 14 settembre ha comunicato a via Nazionale la richiesta di eseguire i due bonifici finiti nel mirino del Nucleo valutario. Dalle deposizioni sarebbe emerso che piu volte il Credito Artigiano avrebbe insistito per ottenere le informazioni previste dal decreto del 2007. Senza successo, pero: lo Ior avrebbe mostrato «rigidita» che avrebbero reso «difficili» i rapporti con l' istituto di credito italiano. A questo punto i magistrati disegnano due scenari. Uno e che la banca della Santa Sede ricorra al Riesame e sollevi, eventualmente, un conflitto di giurisdizione. Anche se gia nel 2003, in occasione dell' inchiesta sull' elettrosmog di Radio Vaticana, la Cassazione ha dato ragione all' Italia. L' altro e che lo Ior fornisca le informazioni richieste: una scelta che convincerebbe la procura a revocare il sequestro. L' avvocato Vincenzo Scordamaglia decidera nei prossimi giorni. «Spero di non dover ricorrere al Riesame - dice - perche si e trattato di un errore, come scivolare su una buccia di banana». Il legale conferma che le operazioni erano di giroconto (cioe di tesoreria) e spiega che la somma maggiore, 20 milioni di euro, doveva essere trasferita a Francoforte «per essere investita in titoli di Stato tedeschi». Era un obbligo del Credito Artigiano, secondo Scordamaglia, fornire le informazioni previste: «Tant' e che lo stesso giorno e avvenuta una transazione analoga con la Deutsche Bank e non ci sono stati ostacoli», precisa. Anche l' Osservatore romano scrive che c' e stata «un' incomprensione in via di chiarimento» con il Credito Artigiano. Percio «la natura e lo scopo delle operazioni oggetto di indagine potevano essere chiariti con semplicita e rapidita». Ma l' articolo, pubblicato con il titolo «La trasparenza dello Ior», mira soprattutto a rivendicare i passi fatti dalla banca per iscriversi alla cosiddetta white list. Il quotidiano ricorda la collaborazione con Bankitalia e gli organismi internazionali e la creazione, da parte del segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, di un ufficio di informazione finanziaria e di una commissione, entrambi guidati dal cardinale Attilio Nicora. L' obiettivo della commissione e ridisegnare i rapporti con l' Ue, tagliare i conti correnti dei laici e istituire la figura di un «banchiere centrale di vigilanza», forse lo stesso Nicora. Sono provvedimenti che trasformeranno la finanza vaticana e che potrebbero anche avere la forma di un motu proprio del Papa. Lavinia Di Gianvito RIPRODUZIONE RISERVATA **** 23 null Le banche coinvolte JP Morgan Frankfurt L' Istituto religioso aveva avanzato la richiesta di effettuare un bonifico bancario di 20 milioni dal conto del Credito Artigiano alla banca tedesca JP Morgan Frankfurt Banca del Fucino Sempre dal deposito bancario del Credito Artigiano i vertici dello Ior avevano richiesto di effettuare un altro bonifico di 3 milioni di euro sulla Banca del Fucino Credito Artigiano Lo Ior, l' Istituto per le Opere Religiose, si e visto bloccare dai magistrati 23 milioni su un deposito bancario del Credito Artigiano. Il conto ammonta in totale a circa 28 milioni
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