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  Prete Innamorato, Vescovo Caccia

By Filippo Tosatto
la Repubblica
June 23, 2008

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/padova-prete-innamorato/padova-prete-innamorato/padova-prete-innamorato.html

PADOVA - Vade retro, stampa. L'arcivescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, ha cacciato platealmente dalla chiesa il giornalista autore dello scoop sulla vicenda di don Sante Sguotti, l'ex "parroco innamorato", padre di un bambino, ora ridotto dal Papa allo stato laicale.

Don Sante Sguotti, sospeso a divinis

È accaduto nella mattinata di ieri nella cappella di San Bartolomeo, a Monterosso sui Colli euganei, dove Sguotti era parroco fino a un anno fa. Il vescovo, entrando in chiesa, ha chiesto ad alta voce se tra i presenti vi fosse Gianni Biasetto, corrispondente del "Mattino di Padova", e dopo averlo individuato lo ha preso sottobraccio portandolo fuori e intimandogli: "Tu non puoi stare qui, qui comando io e adesso esci". Una scena, conclusa dall'indice alzato del prelato che ha ammonito il cronista a non rientrare, svoltasi nell'imbarazzato silenzio dei fedeli.

"Mi sono sentito offeso e umiliato - è il commento di Biasetto - evidentemente il vescovo considera anche me un emissario del "principe delle tenebre", epiteto che aveva usato in una lettera inviata a don Sante. Io sono un cattolico praticante e quanto è successo mi imbarazza molto, perché sono stato additato come indegno di stare in chiesa davanti a tutta la comunità. La mia sola colpa, ammesso e non concesso che lo sia, è di aver fatto il mio lavoro e di aver scritto semplicemente la verità".

Il comportamento del vescovo (che in Curia definiscono "esasperato" dalla prolungata attenzione rivolta dai media al caso del prete-papà) ha suscitato una pioggia di proteste: "Un gravissimo attacco alla libera e corretta informazione in uno Stato laico dove il dialogo e il confronto tra cittadini, vescovi compresi, dev'essere fondato su rispetto e tolleranza reciproci", è la condanna espressa dal comitato di redazione Finegil (il gruppo per cui lavora Biasetto), sindacato veneto giornalisti e Unione cronisti italiani. "Intollerabile e inaccettabile.

Non ci sono altri aggettivi per definire quanto successo nella chiesa di San Bartolomeo a Monterosso di Abano", ha affermato Guido Columba leader dell'Unione Italiana Cronisti. "L'unica colpa ascritta al giornalista è quella di aver fatto il proprio mestiere riportando l'evoluzione di una vicenda che è rimbalzata sulle cronache nazionali e internazionali".

[translation]

Padua, expelled from the church. "Here I'm the boss". The journalist: "he humiliated me"

Many protest against the decision of the monsignor: "An intolerable and unacceptable act"

Priest in love, the bishop expels the journalist who made the scoop

By FILIPPO TOSATTO

PADUA - Vade retro, press (Go away, press). In a theatrical move the archbishop of Padua, Antonio Mattiazzo, expelled from the church the journalist who first made the scoop about the Rev. Sante Sguotti's story, the former "parish priest in love" and father of a child, now reduced to the lay state by the Pope.

It happened yesterday morning in the Saint Bartolomeo chapel at Monterosso on the Euganei's Hills, where Sguotti had been the parish priest until a year ago. The bishop, entering the church, asked aloud if among the people there there was Gianni Miasetto, the "Mattino di Padova" correspondent, and after having seen him he took his arms and brought him outside, intimidating him by saying: "You can't stay here. I'm the boss and now you must go". A scene which ended with the raised finger of the prelate, who admonished the newsman not to come back and with the embarrassed silence of the faithful.

"I felt offended and humiliated - commented journalist Biasetto - evidently the bishop thinks I, too, am an emissary of the "prince of darkness", an epithet the bishop had used in a letter sent to the Rev. Sante. I'm a Catholic faithful and what has happened is much embarrassing, for I was finger-pointed as unworthy to be inside the church in front of all the community. My only fault, provided it's to be considered as such, which I don't believe so, is to have done my job and to have reported the simple truth".

The behavior of the bishop (which in the Curia they define "exasperated" by the prolonged attention the media gave to the "priest-father" case) provoked a storm of protests: "A very grave attack to the free and correct information in a lay state where a dialogue and a discussion between citizens, bishops included, must be based upon the reciprocal respect and tolerance", that's was the condemnation expressed by the committee of journalists Finegil (the group for which Biasetto is working), the union of journalists of the Veneto region and the Unione Italiana Cronisti (Union of the Italian newsmen)".

"Intolerable and unacceptable.There are no other adjectives to define what happened in the church of San Bartolomeo at Monterosso of Abano" affirmed Guido Columba, the leader of the Unione Italiana Cronisti. "The only charge made against the journalist is to have done his job reporting the evolution of a story which was in all the national and international newspapers".

 
 

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