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Allo Sheraton Il Gazzettino December 6, 2007 http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Padova&Codice=3599120&Data=2007-12-2&Pagina=7 "Scusi, mi può scattare una foto con don Sante?". "Ma, io, veramente sarei un giornalista e sto attendendo di intervistarlo". "La prego, sono un fan di don Sante dal primo giorno". Fino a pochi mesi fa sarebbe stato impensabile vedere quell'"anonimo" prete di campagna autografare libri, farsi fotografare insieme a fans e venire seguito a vista dal suo agente personale. Eppure. E per rendersi conto di tutto ciò bastava affacciarsi sul corridoio dell'Hotel Sheraton che portava alla sala dove ieri si è tenuto il convento organizzato dal prete ribelle intitolato: "In cammino verso la riconciliazione". Bastava notare quelle gigantografie di don Sante posizionate lungo il corridoio per comprendere la dimensione assunta dal "fenomeno don Sante". Dentro la sala di fronte ad un pubblico che almeno nella mattina non ha superato le 50 persone si sono alternati alcuni storici, esperti di sociologia, testimonianze di altre confessioni cristiane (Padre Lucas Rocco Massimo Giacalone per la Chiesa Ortodoxa Bielorussa e Slava o Reverendo John-Henry Bowden per la Chiesa Metodista Anglicana) ma anche molti "perfetti sconosciuti", persone che magari casualmente erano entrate in contatto con don Sante e condividendo le sue idee hanno deciso di raccontare la loro storia. Il dibattito, interessante e articolato in interventi tenuti da esperti in materie per nulla superficiali e scontati, si è svolto per tutta la mattina di ieri e, dopo la pausa del pranzo, fino alle 16.30 del pomeriggio. Viene solo da chiedersi perché a seguire tutto con lo sguardo ci fosse anche Francesco Chiesa Soprani, l'agente dei vip come la Gregoracci, di molti volti noti del Grande Fratello e ora anche di don Sante, lo stesso agente che tra l'altro è anche finito impigliato nelle maglie dell'inchiesta di vallettopoli. E con lui anche sei o sette procaci hostess che si occupavano di ricevere i partecipanti al convegno. Forse senza di loro il tutto sarebbe apparso più serio. AT THE SHERATON "Excuse me, can you take a photo with me and Rev. Sante?" "But I really am a journalist and I'm waiting to interview him". "Please, I'm a fan of Rev. Sante since the first day." A few months ago it would have been unthinkable to see that "anonymous" country priest put his autograph on books, being photographed with his fans and having a personal agent. And to be aware of that it was enough to look into the corridor of the Sheraton Hotel, which brought to the room where the rebel priest had organized a meeting titled: "In the path towards reconciliation". It was sufficient to look at those big posters of Rev. Sante hanging on the walls of that corridor to notice what a big phenomenon he represents. Inside the room, where not more than 50 people were gathered in the morning, some historians, experts in sociology, witnesses from other Christian confessions (The Rev. Lucas Massimo Giacalone for the Biolorussian and Slavic Orthodox Church or the Rev. John-Henry Bowden for the Methodist Anglican Church) but also some "perfectly unknown people," who had perhaps by chance contacted the priest and sharing his views had decided to tell their stories. The debate, very interesting and articulate in the speeches, held by experts in subjects which couldn't be considered superficial or discounted, started in the morning and, lunch break included, it lasted until 4.30 p.m. The only negative note came from the presence of Francesco Chiesa Soprani, a publicity agent for stars or for actors of Big Brother's reality shows, who was allegedly involved in a past police investigation regarding girls participating as extras in TV shows, and now acting as the agent for the priest. In addition, there were six or seven sexy hostesses who were receiving the participants to the meeting. Perhaps without these last presences things would have been much better. |
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