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  Don Sante: «I Conti Della Cassa Peota Ora Sono in Ordine»

Il Gazzettino
October 23, 2007

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He was able to unblock the money after intervention of the Ecclesiatical Solidarity Fund.

The Rev. Sante Sguotti said the accounts in the cassa peota are in order. After deciding not to have a counter-Mass, the rebel priest went back to the restaurant Al Filo to meet with those responsible for the groups and to discuss the future of the parish. He was pressed by some parishioners who wanted to know how things would proceed now about activity of those groups and about the catechism school for their children.

Rev. Sante answered some parishioners questions related to alleged "falsities" he spread about the cassa peota. He showed documents that to get the money from the bank account he had to follow extraordinary procedures, fill out forms and organize meetings to overcome new obstacles put by the bank after his removal from the parish. It was a real odyssey that he had to face with the help of his lawyer Giuseppe Affannato. "Only now after our interevention it is possible to use to cassa peota again," he said.

This happened because after Rev. Sante was removed the Rev. Giovanni Brusegan, new regent of the parish, and Rev. Luciano Barin asked the bank to change the signatures with the result of stopping all normal operations. Only after some time Rev. Brusegan, accompanied by the Rev. Giancarlo Smanio (president of the fund), went back to the bank to allow normal operations which required all the extraordinary actions described above by Rev. Sante.

Dopo l'annullamento della "contro-messa", il parroco ribelle e tornato di nuovo al ristorante "Al Filo". Questa volta con i gruppi. Ieri sera il parroco si e incontrato con i responsabili dei gruppi per discutere il futuro della parrocchia. A chiedere di organizzare l'incontro sarebbero stati proprio alcuni fedeli che hanno chiesto al prete ribelle di spiegare che ne sara delle attivita dei gruppi e del catechismo dei propri figli. Don Sante nel frattempo e tornato ancora una volta sulla questione della cassa peota per rispondere ad alcuni parrocchiani che recentemente l'hanno accusato di dire il falso. Documenti alla mano don Sante Sguotti ha dimostrato che per ritirare il denaro della cassa peota si e dovuto produrre documenti, convocare un'assemblea, redigere un verbale e impiegare un'ora in banca per prelevare qualche soldo. Insomma una vera odissea. «Solo dopo il mio intervento e quello di un avvocato ora e possibile versare e prelevare» - spiega don Sante. E lo stesso avvocato Giuseppe Affannato ha avuto bisogno di piu di un'ora di tempo per improntare il testo del verbale che ha permesso, di sbloccare la situazione. Insomma, contrariamente a quanto detto da alcuni parrocchiani, don Sante torna a ribadire che "don Luciano Barin e don Giovanni Brusegan hanno chiesto, come prima ed unica consegna, il passaggio di firme nel conto corrente della parrocchia il giorno stesso del decreto di rimozione". «Ed e vero - ha poi continuato don Sante - che don Giovanni Brusegan e don Giancarlo Smanio (presidente del Fondo di Solidarieta Ecclesiale) - si sono recati alla banca dove il conto e depositato e che a causa della loro visita il conto e stato bloccato sia per i versamenti che per i prelievi». Respinte al mittente quindi le accuse di quei parrocchiani che domenica, sul sagrato della chiesa, leggevano la questione legata alla cassa peota come una "invenzione dello stesso don Sante per far ricadere sulla curia le colpe".

 
 

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