Il Messaggero
September 18, 2007
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Italy, Roma — «Non credo che si andrà verso l'archiviazione». Marco Salvia, scrittore e giornalista, è stato ascoltato oggi per due ore a Terni come persona informata sui fatti dagli inquirenti che si occupano dell'inchiesta sui presunti abusi sessuali compiuti da don Pierino Gelmini nella sua comunità per tossicodipendenti ad Amelia. Autore di un romanzo in cui racconta la sua esperienza e le testimonianze di altri ragazzi in alcune comunità di recupero per tossicodipendenti, tra le quali quella di don Gelmini, Salvia ha confermato agli inquirenti le dichiarazioni rese alla stampa in questi mesi, da quando è esploso il caso.
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| Don Gelmini |
«Non credo possano esserci dubbi sul fatto che don Gelmini sarà rinviato a giudizio - insiste Salvia parlando con l'agenzia Ansa - e lo dico anche sulla base di ciò che so di altre deposizioni. L'indagine è alla fase finale dell'acquisizione delle testimonianze, e gli inquirenti sono in possesso di testimonianze molto forti». Secondo Salvia, «ci sono persone, genitori di ragazzi ospiti della comunità, che sin dall'inizio hanno difeso a spada tratta don Gelmini, salvo poi essere smentiti dai figli. Spero che escano allo scoperto».
«Gli inquirenti - aggiunge Salvia - stanno facendo un ottimo lavoro su questo caso». Il punto però, secondo lo scrittore, è che «occorrerebbe fare indagini anche su altre strutture, perché è il sistema delle comunità che va messo in discussione. Quegli abusi sono stati possibili proprio perché si tratta di strutture chiuse, inaccessibili dall'esterno, dove neanche la polizia può entrare. Una sorta di territorio franco dove chi comanda può fare qualunque cosa».
Lunedì intanto don Gelmini, ha nominato suo legale Filippo Di Nacci, docente di procedura penale all'Università di Roma. Di Nacci affiancherà l'avvocato Gianfranco Frezza. Il nuovo collegio di difesa si occuperà di tutelare sia in sede civile che penale «l'onorabilità di don Pierino- ha riferito Alessandro Meluzzi, portavoce del sacerdote - e la Comunità Incontro che è stata più volte in questo periodo brutalmente calpestata dagli organi di stampa».
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