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"Papa Francesco, almeno tu fai giustizia"
Appello delle vittime dei preti pedofili


Iniziativa della rete L'Abuso, l'associazione italiana in difesa delle vittime nella Chiesa cattolica. Nel filmato parlano decine di uomini e donne che quando erano minori hanno subito gli abusi sessuali, poi emersi negli ultimi anni. Le testimonianze di 8 sordomuti del Provolo di Verona, uno dei casi più gravi confermati dalla Commissione pontificia, che non sono mai stati risarciti: per la legge italiana i reati commessi erano già prescritti. Adesso tutti si sono rivolti a Bergoglio


Di Elena Affinoto e Giorgio Ragnoli
R'E Le Inchieste
2014/05/08

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/05/08/news/le_vittime_dei_preti_pedofili_si_appellano_al_papa-85592871/?ref=HREA-1&refresh_ce

MILANO -  "Papa Francesco ascolta anche noi". È questa la richiesta contenuta nel video-messaggio che Rete L'Abuso, l'associazione italiana in difesa delle vittime di pedofilia nella Chiesa Cattolica, ha consegnato a Papa Francesco poche ore fa in Vaticano. In questo video parlano alcune  delle vittime di abusi sessuali emersi negli ultimi anni, tra cui il caso recentissimo di Giada, la ragazza diciottenne di Portocannone in provincia di Campobasso che dopo aver denunciato il suo parroco si è ritrovata contro gli abitanti del suo paese che la accusano di essersi inventata tutto. 

A chiudere il videomessaggio sono otto vittime dell'Istituto per Sordomuti Provolo di Verona, gravissimo caso esploso nel 2009 dopo un'inchiesta dell'Espresso e che ebbe molta risonanza anche all'estero. Si parlò di oltre 25 religiosi coinvolti e più di cento vittime abusate dalla metà degli anni '50 fino alla metà degli anni '90. Venne anche istituita una commissione d'inchiesta vaticana che confermò gli abusi, ma per la legge italiana quasi tutti i reati erano ormai prescritti e le vittime non sono mai state risarcite. "Non vogliamo sfidare nessuno", spiega Francesco Zanardi portavoce di Rete L'Abuso "ma abbiamo voluto far parlare le vittime, alcune giovanissime, perché si raccontasse la verità su di loro: nessuno le ha ascoltate, nessuno le ha risarcite sono state lasciate sole. I media amano questo nuovo Papa noi gli chiedano: Perché non ci ascolti?"

La denuncia di Rete L'abuso nasce dopo la recentissima audizione presso il Comitato sulla Convenzione contro la tortura di Ginevra dove il nunzio apostolico della Santa Sede all'Onu, monsignor Silvano Tomasi, ha dovuto esporre i dati aggiornati sui casi di abusi sessuali nella Chiesa. Il 7 maggio, in diretta streaming, monsignor Tomasi, ha risposto alle domande degli commissari dell'Onu, dichiarando che  i casi di abusi su minori ritenuti attendibili dalla Congregazione  per la Dottrina della Fede nel periodo tra il 2004 e il 2013 sono in tutto 3420. Tomasi ha sottolineato  che questi casi si riferiscono ad abusi perpetrati tra gli anni '50 e gli anni '80 e che i sacerdoti dimessi dallo stato clericale sono 848, mentre altri 2572 sono stati puniti con "altre misure canoniche e disciplinari" dalla Santa Sede. Durante l'audizione il delegato della Santa Sede ha inoltre quantificato la cifra totale "pagata dalle diocesi e dagli ordini religiosi per gli accordi con le vittime dal 1950 a oggi", in 2,5 miliardi di dollari, mentre l'ammontare complessivo per terapie per le vittime è stato di 78 milioni di dollari.

"Questi numeri non valgono per l'Italia dove le vittime hanno avuto ben poco sostegno da parte della Chiesa; le uniche ad ottenere un risarcimento sono state quelle in cui il reato al momento della denuncia non era ancora prescritto", spiega ancora Zanardi.  "In alcuni casi le vittime hanno addirittura dovuto difendersi dalle accuse di diffamazione intentate dalle diocesi o dal giudizio di chi voleva attribuire loro la colpa di quanto successo. Ma chi ha subito gli abusi ha bisogno di sostegno tutta la vita soprattutto se per anni si è tenuto dentro un segreto tanto atroce. Nel caso del Provolo ci sono vittime di oltre 70 anni che ancora oggi patiscono le sofferenze per gli abusi subiti in tenera età. Inoltre, il vero problema non è conoscere il numero dei sacerdoti pedofili puniti negli anni ma sapere dove sono oggi questi preti".

E qui si registrano amare sorprese. "Secondo i nostri dati", dice il portavoce di Rete l'Abuso, "quattro dei preti coinvolti nel caso Provolo, giudicati colpevoli anche dalla Commissione vaticana, furono alla fine degli Anni 90 spostati a La Plata in Argentina presso un altro istituto per sordomuti, dove avrebbero commesso nuovi reati, mentre altri sacerdoti sono ancora oggi presso l'istituto di Verona. La nostra Rete ha creato una sezione online dove è possibile trovare l'elenco dei preti giudicati colpevoli in via definitiva regione per regione. La lista contiene i nomi di 148 sacredoti condannati dal 2000 ad oggi. Riteniamo che aver reso pubblica la lista sia utile per tutti i genitori che vogliono proteggere i loro figli da questi sacerdoti. Ma riteniamo che non sia sufficiente. Crediamo che per la protezione dei minori ci sia ancora molto lavoro da fare. Noi siamo ancora qui e chiediamo al Papa di ascoltarci".

08 maggio 2014

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